G20: Obama, non ci prendiamo in spalla economia mondiale

G20 Brisbane Australia

2014/11/17 - Il G20 di Brisbane si chiude fissando l’obiettivo di una crescita del 2,1% media nel 2018; e ci sono pure passi avanti dichiarati sulla lotta all’evasione fiscale e alla corruzione e impegni contro l’ebola e il riscaldamento globale. Tutti d’accordo, su questi punti, i Venti Grandi; e ci mancherebbe altro, perché le conclusioni del Vertice sanno di acqua fresca. Per concordare le quali non c'era forse bisogno di fare un viaggio in Australia e di passare due giorni a chiamarsi per nome,  ad ostentare amicizia.Il Vertice è movimentato, ma più dalle tensioni sull’Ucraina che dalle preoccupazioni per l’economia. E il presidente americano Barack Obama torna a casa, dopo una settimana ‘all’estero’, tra Cina, Birmania e Australia, con un sapore ucraino di Guerra Fredda e dopo avere avvertito i partner che gli Stati Uniti non possono portare “l’economia globale sulle proprie spalle”. La riunione in Australia, sabato e domenica, è l’occasione di un intreccio di bilaterali. Il premier italiano Matteo Renzi riscontra grande sintonia col presidente americano: superare la logica del rigore e dell’austerità, mettere l’accento sulla crescita e sugli investimenti per rilanciarla, fare pressing sulla cancelliera tedesca AngelaMerkel perché l’Unione europea cambi rotta. Renzi è fra i fautori più vocali di una politica dicrescita, lui che rappresenta l’unico Paese fra i Venti Grandi inrecessione-13 trimestri, oltre 4 anni, di pil negativo, con un ritorno del potere d’acquisto degli italiani sui livelli 2000-. Il presidente russo Vladimir Putin ha scontri frontali sull’Ucrainacon molti leader occidentali e se ne va senza partecipare al pranzo finale. (Gp)

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