Bilancio: evitato 'shutdown', Congresso vara compromesso

20141213Camera2014/12/13 - Evitato lo 'shutdown': il Congresso ha definitivamente varato un piano per coprire le spese pubbliche fino al 30 settembre 2015. Il risultato è frutto d’un compromesso tra i democratici e i repubblicani che, da gennaio, avranno il controllo sia della Camera che del Senato. Il presidente Barack Obama giudica ritiene che il piano da 1.014 miliardi di dollari  approvato consenta progressi sul fronte "dell'economia e della sicurezza". S’è così scongiurato il rischio d’una paralisi di tutte le attività non essenziali d’uffici e servizi federali ed è stata prevista la copertura della lotta con il sedicente Stato islamico e del contrasto all’ebola. I repubblicani, vincitori delle elezioni di Mid-term, hanno ottenuto l’allentamento della riforma di Wall Street - le banche che potranno continuare a scambiare derivati con garanzie federali -, l’aumento del tetto delle donazioni che un cittadino può fare a un partito e pure lo slittamento al 2015 del confronto sulla riforma dell’immigrazione (che avverrà quando loro avranno il controllo del Congresso). Il provvedimento è contestato dall'ala 'liberal' democratica. Nelle stesse ore, è stata pure approvata la legge che autorizza una spesa di 577 miliardi di dollari per la difesa, con 64 miliardi di dollari per le guerre all'estero, tra cui quella in Afghanistan. I fondi coprono, tra l'altro, il foraggiamento dei curdi in funzione anti- Califfato e l'addestramento e l’appoggio delle milizie dell'opposizione moderata siriana. Riferendosi al compromesso di bilancio, Obama ha precisato: "Se l'avessi scritta io, questa legge sarebbe stata diversa”. (AGI-gp)

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