Crimea: Hillary usa un linguaggio più aspro di Barack

b_490_390_16777215_00_images_Hillary-Lavrov.jpgHillary Clinton, ex segretario di Stato e potenziale candidato alla nomination democratica nel 2016, si smarca, almeno verbalmente, dalla Casa Bianca nella crisi ucraina e paragona il presidente russo Vladimir Putin ad Adolf Hitler: il parallelo è tra le pretese russe oggi sulla Crimea e quelle naziste del 1938 sui Sudeti, aree a maggioranza germafona dell’allora Cecoslovacchia. La tolleranza verso Hitler di Gran Bretagna e Francia  incoraggiò il Fuehrer sulla via della Seconda Guerra Mondiale. Hillary vuole così distanziarsi dall’atteggiamento, fermo a parole, ma nei fatti irresoluto, dell’Amministrazione democratica, e spera di rafforzare il lato energico della sua immagine. C’è, infatti, il timore che i quattro anni trascorsi alla Dipartimento di Stato, che ne hanno migliorato l’esperienza internazionale, possano non averle affatto giovato sul piano interno, spalmandole addosso una patina diplomatica.

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