Crimea: Putin spinge l’America verso un nuovo Bush

b_490_390_16777215_00_images_Obama_obama-putin-siria.jpgL’atteggiamento aggressivo e determinato del presidente russo Vladimir Putin nella crisi ucraina, e in particolare sulla questione della Crimea, ha colto di sorpresa l’Amministrazione democratica: ancora una volta, il presidente Usa Barack Obama appare in difficoltà nell’assumere ed interpretare il ruolo di leader dell’Occidente. Nonostante l’impennata di popolarità nei sondaggi –una costante, quando c’è una crisi internazionale-, gli elettori americani potrebbero avvertire, nelle presidenziali 2016, la nostalgia d’un presidente più assertivo di Obama in politica estera, come le furono, in modi e tempi diversi, il democratico Bill Clinton, favorito dal vuoto di Super-Potenza antagonista creato dalla disgregazione dell’Impero sovietico, e il repubblicano George W. Bush, dopo lo shock dell’attacco all’America l’11 Settembre 2001. L'alternanza tra presidenti dal pugno di ferro e presidenti del dialogo è quasi una regola nell'America del dopoguerra.

 

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