Mid-term: democratici rischiano uscirne con ossa rotte

Elezioni

Chi esce dal Mid-term con le ossa rotte, come partito o candidato, parte con l’handicap nella corsa, che parte quasi subito dopo, a Usa 2016, le presidenziali dell’8 novembre 2016. Fra i democratici, c’è un battistrada, nella corsa alla nomination: Hillary Rodham Clinton, già in lizza nel 2008, quando Barack Obama la eliminò nelle primarie -sarebbe la prima donna alla Casa Bianca-. Invece, tra i repubblicani, la rosa è ampia, ma ancora vaga. A una settimana dal voto, i repubblicani sono in vantaggio in tutti i sondaggi: gli americani, oggi, vogliono un Congresso a maggioranza repubblicana, mentre l’Amministrazione è democratica. E’ una situazione non insolita, negli Usa: la sperimentò pure Bill Clinton; e Obama ha sempre avuto contro la Camera, tranne che nei primi due anni. Nel voto di Mid-term, martedì 4 novembre, gli americani rinnovano tutta la Camera -435 seggi- e un terzo del Senato, oltre a eleggere numerosi governatori e loro vice. C’è, poi, la consueta miriade di consultazioni locali e di referendum. I repubblicani hanno 233 seggi alla Camera, i democratici 199 –tre sono vacanti-. Al Senato, i democratici sono 54, i repubblicani 45 e due gli indipendenti: ci vuole quasi un ‘en plein’ dei seggi in bilico perché i conservatori rovescino la situazione. Gli ultimi rilevamenti indicano che questa possibilità esiste ... di qui in avanti, vedi http://giampierogramaglia.blogspot.fr/ ...

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