Mid-term: un voto bipolare, politica e società separate

b_490_390_16777215_00_images_festa_repubblicani.jpgLa sconfitta dei democratici era annunciata, ma è persino più larga del previsto. I repubblicani, che già controllavano la Camera, conquistano la maggioranza anche al Senato, facendo razzia dei seggi in bilico. Un successo che può provocare deliri di onnipotenza: Ted Cruz, uno da Tea Party, possibile aspirante alla nomination 2016, esprime propositi bellicosi, “Cancelleremo l’obbrobrio della riforma sanitaria”. Ma quella del voto di Mid-term è un’America ‘bipolare’. Elegge i candidati conservatori (e boccia l’Amministrazione democratica del presidente Obama, nonostante la crescita dell’economia e il calo della disoccupazione). Però, anche negli Stati più rossi, cioè più repubblicani, passano referendum per la marijuana libera, l’aborto, le unioni omosessuali, l’aumento del salario minimo. Come se politica e società siano, in parte, dissociate. E, di questo, l’agenda del prossimo biennio dovrà tenere conto. Sui temi dei diritti civili, la nuova frontiera del secondo mandato del presidente Obama, l’attenzione dell’opinione pubblica è alta. Se vogliono avere una chance di riprendersi la Casa Bianca nel 2016, i repubblicani non devono arroccarsi sulle posizioni ultra-tradizionali della loro destra.

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