Repubblicani: Jeb Bush, altri passi verso candidatura

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2015/01/01 - Prosegue la marcia d’avvicinamento di Jeb Bush all’annuncio ufficiale della sua candidatura alla nomination repubblicana alla Casa Bianca: dopo avere ‘twittato’, a metà dicembre, l’intenzione di valutare se correre, avendo discusso con la sua famiglia sul futuro suo, e degli Stati Uniti, durante la pausa di fine novembre per la Festa del Ringraziamento, adesso il governatore della Florida dal 1999 al 2007 s’è dimesso da tutti gli incarichi che aveva sia in società private sia in organismi non-profit. Lo riferisce il Washington Post, ricordando che Jeb, 61 anni, fratello minore del 43° presidente George W e figlio del 41° George H. W., ha anche reso di dominio pubblico 250.000 mail ricevute negli anni alla guida del Sunshine State. In caso di vittoria dell’ex governatore nelle primarie, la campagna 2016 potrebbe riprodurre una battaglia dinastica ‘Bush vs Clinton’, con Hillary Rodham Clinton candidata democratica. Nel 1992, il marito di Hillary, Bill, sfidò il padre di Jeb, George, presidente in esercizio, e lo batté. Quando nel 2000 vinse le elezioni George W., Jeb venne definito dai media americani "il fratello giusto", perché su di lui la famiglia puntava per un ritorno alla Casa Bianca. Da sempre repubblicano anomalo, ha spesso mostrato posizione meno intransigenti sui temi etici, sociali, dell’immigrazione, rispetto ad altri esponenti del suo partito ed è assai lontano dall'ala populista, in declino, quella del Tea Party. Jeb Bush e la moglie Columba hanno inoltre donato 10.000 dollari ad un fondo aperto per sostenere le famiglie dei due poliziotti uccisi a New York il 20 dicembre: lo riferisce una portavoce del fondo 'Stephen Siller Tunnel to Towers Foundation'. (dispacci d’agenzia-gp)

 

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