Repubblicani: Paul e la Fiorina esclusi dal dibattito

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Nel dibattito televisivo di questa sera fra i candidati alla nomination repubblicana, non ci saranno né il senatore del Kentucky Rand Paul né l’ex ad di Hp Carly Fiorina: i due sono stati ‘tagliati’ in base ai criteri di selezione dei partecipanti basati sulla media dei sondaggi. La Fox Business Network, organizzatrice dell'incontro, a Charleston, in South Carolina, ha proposto a Paul e alla Fiorina d’apparire nel dibattito di serie B non in prima serata, ma il senatore – sempre sul podio principale, nelle precedenti cinque occasioni - ha rifiutato. La divisione dei candidati in due gruppi è necessaria perché il loro numero è elevato – ne restano in lizza 12 –.

 

Ad affrontarsi nel dibattito in prima serata saranno, dunque, il battistrada della corsa Donald Trump, magnate dell’immobiliare, i senatori Ted Cruz (Texas) e Marco Rubio (Florida), l'ex neurochirurgo Ben Carson – unico nero -, l'ex governatore della Florida Jeb Bush ed i governatori del New Jersey Chris Christie e dell'Ohio John Kasich. La Fiorina – unica donna -, Paul, gli ex governatori dell’Arkansas Mike Huckabee e della Virginia Jim Gilmore e l’ex senatore Rick Santorum sono invece ammessi al dibattito introduttivo.

 

Cruz sempre davanti a Trump nello Iowa - Un sondaggio locale, del Des Moines Register insieme a Bloomberg Politics, conferma, intanto, che Cruz è davanti a Trump nello Iowa, lo Stato che aprirà la stagione delle primarie il 1° febbraio: Cruz, sostenuto dai Tea Party, ha il 25% delle intenzioni di voto, Trump il 22%. Seguono Rubio al 12% e Carson all'11%, mentre gli altri sono indietro: Paul al 5%, Bush al 4%, Christie e Huckabee al 3%, Kasich e la Fiorina al 2% e Santorum all'1%. Nel 2008, nello Iowa vinse Huckabee; nel 2012, Santorum.

 

Democratici: Sanders avvicina Hillary - La corsa alla nomination sta avendo sussulti anche fra i democratici, dove Hillary Clinton è in testa, a livello nazionale, ma il suo maggiore rivale, Bernie Sanders, la insidia nello Iowa ed è davanti nel New Hampshire (dove si voterà il 9 febbraio). Un rilevamento NYT/Cbs assegna a Hillary il 48% delle preferenze, a Sanders il 41% - un mese fa, l'ex segretario di Stato era avanti di 20 punti -.

 

Il duello appare basato anche su fattori generazionali, con gli under 45 anni ‘pro Sanders’ per 2 a 1. Ma oltre il 70% degli intervistati, inclusi i sostenitori del senatore del Vermont, credono ancora che l'ex first lady alla fine otterrà la nomination democratica ed esprimono fiducia nelle sue qualità come presidente e ‘comandante in capo’.


Hillary negli ultimi giorni s’è fatta più aggressiva con Sanders, attaccandolo sulla vendita delle armi e cercando di scavalcarlo a sinistra – lui si definisce ‘socialista’ - sul terreno fiscale, con un’ipotesi che penalizza i redditi più alti. I due s’affronteranno domenica in un dibattito televisivo fra i candidati democratici, l’ultimo prima del voto nello Iowa –per i repubblicani, invece, ce ne sarà ancora uno, dopo quello di Charleston stasera-. (ANSA - Agi - fonti vv - gp)

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