8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Primarie: Sanders vince Michigan, Trump batte Cruz 2 a 1

00160309Sanders

Hillary Clinton vince facile nel Mississippi, confermandosi imbattibile al Sud, ma perde, sia pure d’un soffio, nel popoloso e post-industriale Michigan, dove il senatore del Vermont Bernie Sanders la batte al termine d’uno scrutinio incertissimo (50% a 48%).

 

In campo repubblicano, invece, Donald Trump si impone in entrambi gli Stati, oltre che alle Hawaii, mentre Ted Cruz vince in Idaho. Questi i risultati di quello che viene definito dalla stampa Usa ‘mini Super Martedì’.

 

In termini di delegati, la sconfitta di Hillary in Michigan non è gravissima, perché i 148 delegati democratici dello Stato vengono ripartiti con la proporzionale, così come i 41 del Mississippi, dove Hillary è sopra l’80%. A conti in corso, la Clinton supera i 1.200 delegati: più della metà di quanti servono a garantirsi la nomination (2.382) e oltre il doppio di Sanders, che, però, parla, a ragione, “di una notte fantastica”.

 

L’esito del voto nel Michigan indica, infatti, che la presa elettorale della ex first lady non è solo debole nel New England, ma anche nei Grandi Laghi e nel MidWest (all’inizio delle primarie, c’era stato un successo estremamente risicato nello Iowa). Mentre il messaggio di Sanders, che i sondaggi davano battuto, fa presa dove la crisi ha più lasciato il segno: del Michigan, si dice che la sua economia sia stata “rasa al suolo”. Come Stati vinti, c’è quasi equilibrio tra Hillary e Sanders: sono 12 a 9.

 

In campo repubblicano, lo sconfitto è Marco Rubio, che finisce nettamente ultimo, anche dietro John Kasich, nel Michigan e pure nel Mississippi, mentre Cruz conferma la sua forza nel FarWest. Trump, a questo punto, s’è imposto in 15 Stati, Cruz in 7.

 

Rubio ha vinto solo due volte e minimizza: “Dipende tutto dalla Florida”, il suo Stato, dove si vota fra una settimana e dove, però, i sondaggi lo danno dietro Trump. Kasich in Michigan fa quasi pari con Cruz e continua a guadare al suo Stato, l’Ohio.

 

Sia in Florida che in Ohio, le primarie del 15 marzo si svolgeranno con la regola che chi vince prende tutti i delegati.

 

Trump, invece, festeggia a modo suo, cioè con tracotanza: “Chi mi attacca cade”, dice dei rivali, riferendosi a Rubio, che da qualche tempo ne ha fatto il suo bersaglio principale. E bolla la Clinton come “un candidato difettoso”, che gli sarà “facile battere” all’Election Day.

I delegati repubblicani in palio sono 59 in Michigan, 40 in Mississippi, 32 nell’Idaho e 19 alle Hawaii e i conteggi per la ripartizione non sono ultimati. Come delegati, la corsa repubblicana è più aperta della democratica: il battistrada s’avvicina a quota 500, Cruz lo insegue sotto quota 400. Ma la maggioranza di 1.237 resta lontana. (fonti vv – gp)

Condividi

Per offrirti il miglior servizio possibile Gpnewsusa2016.eu utilizza i cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies. Per Saperne di Più