Feeling the Bern: i discorsi di Sanders per rivoluzionare gli States

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“Quando è troppo è troppo”
Feeling the Bern: i discorsi di Sanders per rivoluzionare gli States
Gabriele Rosana

Burlington, Vermont, 1981. Dieci elettori fanno la differenza - 4330 contro 4320 – e decidono il nuovo sindaco della città, l’attivista pacifista e di sinistra Bernie Sanders.

“Se quei dieci cittadini non si fossero allora presentati alle urne, probabilmente oggi Bernie non sarebbe candidato alle presidenziali!”, ha cominciato a scandire Jane O’Meara Sanders, aspirante first lady degli Stati Uniti: “Ogni voto conta”. Soprattutto se per il canuto, scapigliato e fieramente socialdemocratico consorte, l’unico sfidante dell’armata Hillary alle primarie democratiche.

Fiero esponente di una consorteria – quella socialisteggiante - che negli Usa è come dire riserva protetta, il senatore del Vermont ha scaldato i cuori delle frange più a sinistra del partito e di quanti giocherebbero a freccette con i grandi nomi di Wall Street ma - paradosso dei paradossi - non riesce ad esercitare il suo appeal sulle minoranze (afroamericani su tutti), lui che pure della vocazione minoritaria è un indiscusso campione.

Nonostante l’anagrafe non sia esattamente dalla sua, Sanders e la sua campagna elettorale sono, fra i dem, la più dirompente novità di una stagione di primarie che sarebbe altrimenti stata dominata dal ritorno dell’inevitabile Clinton. La strada per la Casa Bianca è (per restare in tema) piuttosto utopica, e Bernie probabilmente non diventerà il primo presidente ebreo degli Stati Uniti, ma la sua candidatura dai toni forti e i tratti a volte populisti sta ottenendo l’effetto di entusiasmare tanti elettori altrimenti scettici nei confronti della politica, anche lontano dagli States.
 
Anche in Italia, dove l’editore Castelvecchi ha appena dato alle stampe un volumetto curato da Rosa Fioravante che ripercorre alcuni dei discorsi più significativi del senatore liberal, insistendo sui temi più cari all’agenda Sanders, “dalla parte de giovani, dei disoccupati, dei lavoratori, della classe media impoverita dalla crisi” e contro le oligarchie economico-finanziarie, perché “questa grande nazione e il suo governo appartengono a tutte le persone, e non a una manciata di miliardari”, con i loro contorni di super-Pacs e lobbisti (Sanders è stato il primo candidato nella storia delle presidenziali Usa a rifiutare i finanziamenti dei grandi donatori, in massa coagulatisi attorno alla sua competitor).

Si parte con “Una rivoluzione politica”, il discorso con cui, nel maggio 2015 – a stretto giro dopo la Clinton – dalla sua Burlington Bernie Sanders annunciò la propria candidatura alla nomination democratica, con toni messianici e turboprogressisti: “Quella che inizia oggi è una rivoluzione politica per trasformare l’economia, la società e la coscienza ecologica degli Stati Uniti d’America. Un messaggio deve risuonare forte: quando è troppo è troppo!”.
 
Si prosegue quindi con pezzi da collezione: discorsi pronunciati al Senato (dove siede come indipendente affiliato ai democratici), dai cui banchi ha più volte serrato i ranghi del fronte che lotta contro le disuguaglianze. Come nel dicembre 2010, quando si rese protagonista di uno dei più noti casi di filibustering parlamentare degli ultimi anni, pronunciando un discorso di più di otto ore contro l’accordo fra il presidente Barack Obama e la leadership repubblicana per estendere gli sgravi fiscali voluti dall’amministrazione Bush. Intervento che rientra oggi nella selezione di Rosa Fioravante e in cui Sanders proclama di essere “dalla parte del 99%” (degli statunitensi) e lancia i suoi strali contro “i grandi capitali che comprano e vendono i politici”.

Ricostruito il Sanders-pensiero, il volume indugia sui comizi che hanno fin qui dato carattere alla campagna elettorale del democratico eretico: da quello in cui spiega agli studenti della Georgetown di Washington cos’è il socialismo – rifacendosi alle riforme di Franklin Delano Roosevelt per combattere anche oggi “cinismo, paura e disperazione” – sino al trionfalistico discorso per celebrare la prima (e a valanga) vittoria in New Hampshire.

Bernie Sanders, Quando è troppo è troppo!, a cura di Rosa Fioravante, Castelvecchi editore, febbraio 2016,183 pp., 15 €

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