8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

G. Moltedo, giornalista

Hillary_Clinton200.jpgHillary Clinton - Penso che il 2016 sia di Hillary, nel campo democratico. E mi spingo oltre. Sarà lei a succedere a Obama, sarà la prima Madam President degli Stati Uniti.

 

 

 

 

rubio2001.jpgMarco Rubio - Rubio sarà, nel confronto con Hillary, una sorta d’Obama di destra, agli antipodi d’Obama certo. Ma, come l'allora senatore dell'Illinois – al tempo della sfida del 2008 – Marco è figlio di immigrati, rappresenta una minority importante, è giovane, sciolto, non privo di appeal, è un junior senator di uno stato-chiave nelle presidenziali, tanto e forse più dell'Illinois. Per tutte queste ragioni è un avversario temibile per Hillary, tanto quanto lo fu Obama nel 2008. Però questa volta l'anti-Hillary di turno non ce la farà. Primo, perché Marco può anche somigliare a Obama, ma non è Obama, tanto meno l'Obama del 2008. Secondo, Hillary sa come confrontarsi con un avversario più giovane e più inesperto di lei, sa che l'ostentare il proprio bagaglio non è necessariamente un'idea felice, e ha imparato a giocare altre carte. Terzo, anche tenendo conto delle tante sopracciglia alzate e altro che suscita Hillary, ancora una volta l'elettorato democratico dovrebbe essere presente al voto. Mentre, sul versante opposto, a meno che non succeda qualcosa di miracoloso, il fronte è frammentato, diviso e rissoso, lo è ancora troppo per potere adeguatamente sostenere lo sfidante di Hillary fino alla vittoria finale, trascinando con sé anche l'elettorato centrista e soprattutto quello in bilico.

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