8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Usa: Obama una grana in meno, Keystone resta bloccato

Oleodotto Keystone

2014/11/19 – Una buona notizia dal Senato per il presidente Usa Barack Obama: per un solo voto, non passa il via libera all’oleodotto Keystone XL, il controverso impianto che dovrebbe collegare le sabbie bituminose del Canada con il Texas. Obama, che vi si oppone, vede così scongiurato l'imbarazzo di dovere porre il veto su una legge approvata da un Senato controllato dal suo partito, prima che si insedi il nuovo Congresso a maggioranza repubblicana in entrambe le Camere. Per il via libera al provvedimento, già approvato dalla Camera venerdì scorso, occorrevano 60 sì: ce ne sono stati 59, tutti e 45 i senatori repubblicani, ma anche 14 della maggioranza democratica. La senatrice della Louisiana Mary Landrieu sperava che il sì all’oleodotto le avrebbe consentito di conservare il suo seggio nel ballottaggio con lo sfidante repubblicano Bill Cassidy. I repubblicani, tuttavia, considerano solo il match rinviato: “Ne riparleremo l’anno prossimo”, avverte il senatore del Texas John Cornyn. TransCanada aveva chiesto l’autorizzazione a costruire Keystone nel settembre 2008, dopo che l’uragano Ike aveva devastato gli imiani petroliferi nel Golfo del Messico e agli albori della crisi finanziaria che avrebbe sconvolto l’economia mondiale. Da allora, l’industria energetica americana è profondamente cambiata, con l’avvento dello ‘shale gas’. Ma gli Stati Uniti restano importatori d’energia: milioni di barili al giorno, secondo fonti dell’Amministrazione. Il Canada è il loro principale fornitore. (AGI-gp)

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