8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Repubblicani: Laura Bush tifa una donna, ma un’altra volta

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2015/03/08 - Laura Bush, first lady dal 2001 al 2008, tifa per una donna presidente, ma non stavolta. Una donna presidente degli Stati Uniti?, le hanno chiesto durante un’intervista alla Cnn. "Non vedo l'ora, ma per il 2016 ho già un candidato: mio cognato Jeb Bush". Laura, che fu un elemento d’equilibrio della presidenza di Bush jr, se l’è cavata bene, lusingando l’elettorato femminile, senza penalizzare il fratello del marito. Usa 2016 potrebbe riproporre lo scontro Bush – Clinton del 1992: Jeb, rispettivamente figlio e fratello del 41° e 43° presidente, contro Hillary Rodham Clinton, fist lady dal ’93 al 2000, poi senatore dello Stato di New York e, quindi, segretario di Stato, dopo avere fallito, nel 2008, la corsa alla nomination, battuta alle primarie da Barack Obama. "Mio cognato Jeb sarebbe una grande presidente, noi in famiglia siamo suoi grandi supporter. E' stato un ottimo governatore della Florida", ha insistito Laura, molto impegnata nella promozione delle donne e la loro emancipazione. Jeb Bush "non ha bisogno di consigli", ha aggiunto Laura. "Ne ho dati alcuni a sua moglie Columba, che può essere una carta importante per il partito repubblicano –è ispanica, ndr-, perché può tenere discorsi sia in inglese e   sia in spagnolo e può essere un riferimento per la comunità latina, ma è molto timida. Anch’io lo ero: ho dovuto imparare". Intanto, Jeb ha già mostrato d’aver imparato dagli errori, almeno del padre: non firmerà alcun impegno a non aumentare le tasse, come gli chiede l'ala dura del Partito repubblicano. "Se deciderà di portare avanti la sua candidatura, il governatore non firmerà impegni sottopostigli da gruppi di lobbisti", ha detto Kristy Campbell, la sua portavoce, ricordando però come i trascorsi sulle tasse di Jeb sono chiari, “Non le ha mai alzate". La prudenza è legata alla celebre promessa infranta del padre, che, nel 1998, in campagna elettorale, scandì “Leggete le mie labbra, nessuna nuova tassa” e non mantenne poi la promessa. Nel 1992 Bush sr non fu rieletto, anche perché l’elettorato conservatore era irritato proprio dall’impegno tradito. (gp)

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