8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Repubblicani: al secondo dibattito, duo di outsiders in fuga

20150916Dibattito

Al secondo dei loro sei dibattiti televisivi, i repubblicani arrivano con una situazione profondamente diversa da quella del mese scorso: sono due 'outsiders' a dominare, infatti, la corsa alla nomination, almeno per il momento, mentre il campo dei contendenti s’è ridotto di uno con l’uscita di scena non imprevista di Rick Perry, ma resta molto ampio -16 gli aspiranti in lizza-. I sondaggi più recenti indicano che a insidiare il primato di Donald Trump, uscito vincitore, nonostante le riserve dei media, dal primo dibattito, a Cleveland. In Ohio, su FoxNews, è attualmente Ben Carson, un ex neurochirurgo, un ultra-conservatore, l’unico nero del lotto, che nelle ultime settimane ha guadagnato molto terreno nella considerazione degli elettori, piazzandosi al secondo posto. Due non politici, dunque, davanti a tutti i politici di ruolo: una considerazione che testimonia l’avanzata, anche negli Usa, della ‘anti-politica’. Il dibattito andrà in scena sulla Cnn da Simi Valley, in California, dove c’è la biblioteca presidenziale di Ronald Reagan, quando in Italia sarà già giovedì mattina. Secondo un rilevamento Cbs News/New York Times, il magnate dell’immobiliare e showman, che continua a produrre gaffes e polemiche, è in testa con il 27% delle preferenze su base nazionale, seguito dal neurochirurgo in pensione, salito dal 6% dei primi di agosto all’attuale 23%. E’ invece crollato Jeb Bush, (dal 13 al 6%), sceso in terza posizione, a pari merito con Mike Huckabee e Marco Rubio. Per un sondaggio Abc News / Washington Post, Trump è al 33% delle preferenze, Carson al 20%. Mentre candidati apprezzati dall’establishment conservatore e dalla finanza, che aborre Trump, sono lontani: Bush è ai minimi del suo percorso in questo rilevamento, con l'8%. Se Trump piace soprattutto ai potenziali elettori uomini poco acculturati e agli evangelici, Carson ha un forte seguito fra gli uomini laureati. Nessuno dei due conquista le donne e l’ala più radicali del Tea Party. Resta l’impressione diffusa che né Trump né Carson conquisteranno la nomination, ma non saranno neppure meteore nella corsa: con loro, alle primarie, bisognerà fare i conti. (fonti varie - gp)

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