8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Un Paese per leader vecchi, se sopravvivono a sparatorie

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Quando usciva, nel 2007, “Non è un Paese per vecchi”, film cult dei fratelli Cohen, gli Stati Uniti avevano un presidente di 61 anni che era stato eletto la prima volta a 54 anni, George W. Bush. E l’hanno dopo sarebbe arrivato alla Casa Bianca un ‘giovanotto’ di 47 anni, Barack Obama. L’età che aveva Bill Clinton quando fu eletto, mentre John Kennedy, il più giovane, ne aveva 44.

Ditelo ora a Hillary Clinton e a Donald Trump, che l’America non è un Paese per vecchi: la loro è la 'corsa dei vecchietti'. I due sono la coppia di candidati alla Casa Bianca più anziana della storia. Nel giorno dell'Election Day, l’8novembre, lei avrà 69 anni (li compirà il 26 ottobre), mentre lui ne ha fatti 70 proprio ieri. E il terzo incomodo di queste primarie, il senatore Bernie Sanders, è il più vecchio di tutti, con i suoi 74 anni (ed è quello che più piace ai giovani).

Ci sono stati candidati più anziani: John McCain, nel 2008, aveva 72 anni – fu battuto da Obama -; e Ronald Reagan, il più anziano presidente mai eletto, ne aveva 73 all’inizio del secondo mandato, nel 1984. Ma qui stiamo parlando di un primato di coppia.

Solo in tre casi, come ricorda The Hill, la media dei candidati presidenziali toccò i 64 anni: nel 1848 – l’eletto, Zachary Taylor, morì l’anno dopo -, nel 1980 e nel 1984 – c’era sempre Reagan di mezzo -. Mai s’era toccata quota 69,5, l'età media del duo Clinton-Trump. Ma i tempi cambiano e i 70enni di oggi sono i 60enni di ieri.

Se eletto, Trump sarà il presidente più anziano di sempre a fare il primo ingresso alla Casa Bianca. Ma lui non ci tiene a sbandierare il primato: un po’ per scaramanzia, un po’ perché nessuno vuole apparire vecchio. Tre giorni fa, a Tampa, in Florida, i suoi fan gli hanno intonato "Happy birthday": lui ha sorriso e s’è schermito, "Non voglio sentirne parlare … Mi sento come se avessi 35 anni...". Festa in sordina, dunque; del resto, non c’è il clima per festeggiare nell’America ancora sotto shock per la strage di Orlando.

Il problema sarebbe maggiore nell'ipotesi di un secondo mandato, anche se il precedente di Reagan sdrammatizza la prospettiva. Prima, osserva Jim McDermott, democratico in pensione e supporter della Clinton, "si sarebbe detto che correre per la Casa Bianca dopo i 65 anni era impossibile. Dopo, non più".

In effetti, l'età sembra avere giocato un ruolo nella cavalcata delle primarie, ma in senso sfavorevole ai ‘giovanotti’. Al punto che, per McDermott, se il senatore della Florida Marco Rubio, 44 anni, ne avesse avuto qualcuno in più, avrebbe avuto maggiori chances:  "Gli elettori hanno pensato: è troppo acerbo, ‘vai a casa e fatti venire i capelli grigi’". "Di questi tempi, abbiamo bisogno di gente d'esperienza", aggiunge il deputato democratico Lacy Clay.

I diretti interessati si sono preoccupati entrambi di diffondere notizie sulle loro condizioni di salute, per fugare perplessità in merito. E non hanno rinunciato a colpi bassi. Trump, in particolare, ha più volte affermato che Hillary - ricoverata nel 2012 per un caduta cui seguì una trombosi - "non ha la forza ne' la resistenza per fare il presidente". E il magnate - che s’è fatto ispezionare in pubblico i biondissimi capelli per dimostrare che non porta un parrucchino- ha a sua volta accusato la rivale di indossare una parrucca. "Non è vero, glielo assicuro", è stata la replica della Clinton.

Trump fa di tutto per mostrarsi macho e giovanile. L'ex first lady valorizza invece il ruolo di nonna e di leader d'esperienza. "L'età lavora a suo favore", commenta Stephen Hess, esperto di politica della Brookings Institution. "E' in linea con la sua narrativa". (fonti vv – AGI – gp)

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