8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

R. Alcaro, analista

Hillary_Clinton200.jpgHillary Clinton - Non vedo come la nomination non possa andare a lei. Il suo avversario diretto, Bernie Sanders, è all'estrema sinistra del partito e pertanto gode di grande consenso solo tra gli aficionados democratici degli stati più liberal. Clinton invece gode di un solido sostegno tra i democratici in tutti gli stati (anche dov'è indietro rispetto a Sanders) e soprattutto è ritenuta universalmente un candidato presidenziale molto forte. Con la rinuncia del vicepresidente Joe Biden a correre per la presidenza, Clinton non ha sfidanti tra i democratici di centro. La nomination, questa è la mia previsione, sarà sua già a marzo, dopo il 'super Tuesday' in cui tanti stati terranno le primarie contemporaneamente.

rubio2001.jpgMarco Rubio - Mai come quest'anno azzardare ipotesi sul candidato repubblicano è difficile. Gli outsiders - Donald Trump e Ben Carson su tutti - hanno sconfessato tutti gli analisti politici che ne avevano predetto il declino nei sondaggi ben prima dell'inizio della stagione delle primarie. Invece Trump e Carson si litigano la prima posizione nelle rilevazioni di opinione tra gli elettori repubblicani. Il vento della ribellione anti-establishment soffia forte a destra negli Usa. La base repubblicana non considera il novero dei candidati repubblicani tradizionali - quelli favoriti dall'establishment - degno di fiducia per resistere all'assertività dei progressisti, e pertanto potrebbe premiare un outsider atipico come Trump o Carson (con maggiori possibilità per il primo, che al contrario del secondo gode di un vero e proprio seguito personale, indipendente dall'insofferenza degli elettori per i candidati 'di sistema'). Detto questo, i repubblicani hanno un solido record storico nel nominare il candidato più eleggibile, il quale per definizione è anche quello gradito all'establishment politico ed economico conservatore. Appannatasi la stella di Bush 3°, Marco Rubio sembra l'unica opzione rimasta. A costo di sbagliarmi per prudenza, la mia previsione è che alla fine sarà proprio Rubio il candidato presidenziale di destra. Giovane, buon oratore, mezzo cubano, è l'arma vincente per far premere su tutte le vulnerabilità della Clinton.

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